Rachide uva da tavola

Allungamento del rachide nella vite: la strategia naturale Rovensa Next

L’allungamento del rachide è un parametro fondamentale che influisce sulla produzione finale in termini quantitativi e qualitativi nell’uva da vino e da tavola.

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Nel pensare alle tecniche di coltivazione della vite, ci si renderà conto che buona parte degli sforzi vengono fatti dopo l’allegagione; tutte le pratiche adottate sono rivolte l’accrescimento degli acini (vedi uva da tavola).

Esiste tuttavia un’altra fase, fondamentale, che ha effetti importantissimi sul potenziale produttivo: quella di emissione e distensione dei grappoli.

La quantità e la qualità delle produzioni in viticoltura (da vino e tavola) dipendono in maniera diretta dalla lunghezza del rachide. Questo elemento è definito da alcuni aspetti:

  • genetica della varietà
  • età dell’impianto
  • condizioni ambientali
  • stato vegetativo e nutrizionale delle piante

Quando il grappolo risulta troppo compatto o non perfettamente sviluppato si avranno delle ripercussioni su tutta la gestione agronomica del vigneto.

Conseguenze sulla difesa fitosanitaria, ripercussioni sulla resa, effetti sulla produzione e sulla qualità.

Oltre alle maggiori difficoltà nel mantenere un buon livello di sanità, la compattezza del grappolo riduce la produzione finale e la qualità dell’uva. In un grappolo compatto, infatti, la vascolarizzazione del rachide può risultare imperfetta e gli acini possono avere maggiori difficoltà nel raggiungimento del calibro sperato.

Ad essere penalizzate sono anche le caratteristiche organolettiche dell’uva, quali lo spessore della buccia e la struttura della polpa, che possono diminuire l’apprezzamento del prodotto sui mercati.

Puglia 2021 – Grappolo di cultivar Trebbiano Argentino

Rovensa Next lavora da anni con i maggiori centri di ricerca per stabilire un protocollo semplice, pratico ed efficace per l’allungamento del grappolo senza l’utilizzo di fitoregolatori di sintesi.

La soluzione proposta da Rovensa Next che prevede l’utilizzo di Phylgreen + Florastart + Biimore dall’ inizio della fase di fioritura fino a dieci giorni dopo la caduta delle caliptre, garantisce il raggiungimento dell’obiettivo in modo naturale e sostenibile.

Questi biostimolanti vegetali insieme alla composizione unica di Florastart, promuovono naturalmente l’allungamento del grappolo incrementando le dimensioni degli acini

Utilizzando la soluzione proposta da Rovensa next, si avrà, oltre all’adeguato allungamento del rachide, una migliore distribuzione degli acini lungo il grappolo con conseguente riduzione degli interventi meccanici sul grappolo (acinellatura).

In più impiegando questo tipo di prodotti la pianta sarà più resistente e in grado di sopportare meglio gli stress vegetativi, si garantisce un trattamento indipendente dalle temperature che influiscono negativamente sull’efficacia dei prodotti di sintesi e si riducono drasticamente i rischi di sovradosaggio che possono causare eccessivo diradamento. Il tutto si traduce con un complessivo miglioramento della produzione finale in termini quantitativi e qualitativi.

 

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